Ipotesi di risanamento per Villa Ordono De Rosales Abbiate

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La Villa com'era ancora qualche anno faLa Villa qualche anno fa

Ieri sera 26/9/2013 si è svolta presso il Comune di Buscate un’assemblea pubblica con oggetto una ipotesi di programma per il risanamento di Villa De Rosales Abbiate. Qualcosa si sta muovendo? E’ davvero presto per dirlo. Cercherò di riassumervi in poche righe il contenuto della serata.

LA PREMESSA
La Villa attualmente è per la maggior parte di proprietà privata (diversi proprietari) e in piccola parte di proprietà comunale. La parte di proprietà comunale si realizza principalmente nel cortiletto che si affaccia verso Via San Pietro.
La parte privata della proprietà è stata messa in vendita da diversi anni, senza ottenere risultati concreti.
Il bene è tutelato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali Architettonici e Paesaggistici, la quale obbliga in generale i proprietari dei beni storici alla manutenzione ordinaria e alla messa in sicurezza dei manufatti, ma non li obbliga ad interventi straordinari di restauro e di recupero. Le leggi dicono inoltre che qualora i proprietari non provvedano adeguatamente ad adempiere agli obblighi di manutenzione ordinaria e messa in sicurezza, deve intervenire l’autorità pubblica.
La mancata realizzazione della vendita e i costi della manutenzione obbligatoria hanno verosimilmente spinto i proprietari privati a sovvenzionare l’idea di uno studio preparatorio per valutare un eventuale risanamento, nel tentativo di trasformare in opportunità quello che fino ad oggi non è stato.

LA FASE DI STUDIO
Si è aperta una finestra di collaborazione tra i proprietari privati e il Comune di Buscate, e l’analisi è stata affidata ad un team di illustri professionisti del Politecnico di Milano, con competenza e professionalità al di sopra delle parti. Le spese dello studio saranno sostenute completamente dai proprietari privati.
Seguiranno 4 mesi di analisi della Villa per valutare a fondo la situazione. In particolare, lo studio si volgerà in 3 fasi:

1) saranno valutate le condizioni concrete del bene: quantificata la gravità del degrado e stabilito se vi è ancora possibilità di recupero, saranno definite le tipologie di intervento;

2) saranno analizzate le possibilità di riuso: il risanamento dovrà essere finalizzato a restituire un bene non solo recuperato esteticamente, ma che dovrà anche essere fruibile in qualche modo dalla comunità;

3) infine saranno valutate le necessità economiche per il recupero: non è previsto un intervento economico dei proprietari e neanche del Comune, ma si cercheranno investitori e sovvenzioni presso enti e fondazioni che si occupano in modo specifico del recupero dei beni storico culturali.

Qualunque ipotesi sarà perseguita, dovrà dunque essere valutata la fattibilità del recupero e la possibilità pratica del reperimento dei fondi.

Deve essere chiaro un concetto: si tratta di uno studio disciplinare, non di una promessa. In seguito a questa fase di analisi, sarà presa la decisione se avviare o meno il restauro. I costi saranno comunque altissimi perché la Villa è davvero conciata male.

LE CONCLUSIONI
Durante la serata di cose ne sono state dette davvero tante, anche troppe, molte delle quali anche inopportune e vaghe, e non è mancata la retorica e neanche la polemica e il pettegolezzo. Ma bisogna provare ad essere fiduciosi. Dagli errori del passato sicuramente si impara sempre qualcosa. Credo che sia ora di lasciare alle spalle quello che è stato e di guardare verso il futuro con un approccio di modernità. Proviamoci, anche perché non c’è un’altra scelta. Nei prossimi mesi saranno convocate ulteriori assemblee pubbliche per gli aggiornamenti. Staremo a vedere cosa succederà, vi terrò informati.

© Maria Grazia Dosio CC BY-NC-ND 3.0 IT

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