LA DONNA NELLA STORIA FILATELICA ITALIANA
Aggiornamento N. 30.
Il 7 dicembre 2016 sono stati emessi due francobolli in occasione del Santo Natale, uno con soggetto grafico e l’altro con soggetto pittorico. Il francobollo con soggetto pittorico riproduce l’opera Madonna col Bambino dipinta da Niccolò di Segna nel 1336.
Riprendendo il tema dell’iconografia mariana attraverso i secoli, in quest’opera possiamo osservare una presa di distanza di Niccolò di Segna da quelle rappresentazioni mariane che nel XIII secolo erano ancora riconducibili al tipo della Kyriotissa, dove, richiamando la tradizione medievale, la Madonna veniva rappresentata frontalmente come una Regina seduta sul trono col Bambino tenuto sulle ginocchia in posizione centrale, con lo sguardo suo e del Figlio rivolto verso l’osservatore in atteggiamento di rigoroso distacco e statica superiorità.
Nell’opera del di Segna possiamo di fatto notare l’abbandono della rigidità e l’intento di umanizzare gli atteggiamenti, emulando quei caratteri già osservabili nel tratto del maestro senese Duccio di Buoninsegna.
Esempio di raffigurazione statica di Madonna in trono:
La Madonna di Rovezzano (particolare) 1200 ca., Maestro
di Rovezzano (Chiesa di Sant’Andrea a Rovezzano, Firenze).
Su queste basi, è possibile affermare che l’iconografia della Madonna col Bambino di Niccolò di Segna è riconducibile al tipo della Eleousa (dal greco, affettuosa, misericordiosa). Nel dipinto osserviamo che la Madonna posa leggermente di tre quarti, contraddicendo l’assoluta frontalità e stabilendo un rapporto di affetto materno con il Bambino Gesù, tenendo il capo chino verso di lui, e lambendo con la mano un piedino del piccolo. Il Bambino ricambia il gesto affettuoso afferrando dolcemente il velo della madre, in un atto di naturalezza tipico dei bambini tenuti in braccio dalla mamma. Lo sguardo della Madonna si fa meno austero, e i tratti del volto si ammorbidiscono, lasciando trasparire un senso di tenerezza.
L’opera è attualmente conservata presso il Museo Diocesano di Cortona.
© Maria Grazia Dosio CC BY-NC-ND 3.0 IT