In occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa dell’architetto milanese Piero Portaluppi, la Fondazione che porta il suo nome ha presentato il 29 settembre 2017 l’emissione del francobollo italiano a lui dedicato. Alla cerimonia, tenutesi presso la Casa degli Atellani in Corso Magenta a Milano, hanno partecipato il sindaco della città Giuseppe Sala, Letizia Castellini Baldissera presidente della Fondazione Piero Portaluppi e nipote dell’architetto, e il nuovo responsabile della Filatelia di Poste Italiane Fabio Gregori (nelle foto). Il giornalista e architetto Jacopo Ghilardotti ha proposto una interessante panoramica sui lavori di Portaluppi, spiegando che “è stato un grande architetto di cui negli ultimi quarant’anni si è persa la memoria”.
Piero Portaluppi (1888-1967) ha dedicato molta parte della sua attività a Milano. Tra i suoi numerosi lavori, vanno ricordati il Planetario Hoepli, il Palazzo INA in Piazza Diaz, Villa Necchi Campiglio, l’Arengario, la Casa degli Atellani. Sempre a Milano ha partecipato anche a grandi progetti di restauro, dalla Pinacoteca di Brera a Santa Maria delle Grazie, e ad interventi su edifici storici.
Nel corso della cerimonia di presentazione del francobollo, il ricordo personale è stato affidato alla nipote Letizia Castellini Baldissera, la quale ha ricordato che fra le tante passioni dell’architetto c’era posto in qualche modo anche per il collezionismo postale, raccontando che il nonno andava in giro con delle buste in tasca preindirizzate a se stesso, che poi consegnava ad amici e conoscenti dando indicazioni su come affrancarle e spedirle al suo recapito.
La figura di Piero Portaluppi rappresenta una delle eccellenze della città di Milano, e il francobollo, come sempre, costituisce un mezzo perfetto per celebrare e divulgare la storia, la cultura e le eccellenze di un paese. Peccato che mancando sulla vignetta almeno l’indicazione “architetto”, e privilegiando la raffigurazione della centrale idroelettrica di Crevoladossola, tra l’altro senza didascalia, al posto di uno dei ben più celebri lavori milanesi, l’intento divulgativo del francobollo risulta in qualche modo essere poco efficace.
© Maria Grazia Dosio CC BY-NC-ND 3.0 IT