LA DONNA NELLA STORIA FILATELICA ITALIANA
Aggiornamento N. 66.
Il Ministero dello Sviluppo Economico in data 28 aprile 2021 ha emesso un francobollo (tariffa B) appartenente alla serie tematica “il Senso civico” dedicato alle Professioni Sanitarie. La vignetta raffigura, in alto a sinistra, all’interno di un cerchio, le sagome di alcuni operatori sanitari, affiancate ad alcuni simboli che identificano le varie specializzazioni delle professioni sanitarie. Tra gli operatori figurano in primo piano due figure femminili: il francobollo non intende celebrare in modo specifico la professionalità femminile, ma l’iconografia mette in qualche modo in evidenza la presenza femminile nel settore.
«La dedica del francobollo alle professioni sanitarie è un atto di grande valenza e un importante e prestigioso riconoscimento per questi mesi di impegno. È grazie alla competenza scientifica e al lavoro quotidiano delle donne e degli uomini del nostro Servizio Sanitario Nazionale che stiamo fronteggiando la pandemia da Covid-19» sono le parole del Ministro della salute Roberto Speranza pubblicate sul bollettino relativo all’emissione. In occasione della Giornata internazionale della donna 2021 il Ministro aveva altresì affermato: «Una dottoressa ha individuato per prima il coronavirus in circolazione nel nostro Paese. Tre scienziate lo hanno sequenziato per la prima volta in Italia. Sono per la maggior parte donne le professioniste del nostro Servizio Sanitario Nazionale che si prendono cura di tutti noi. Oggi, e tutti i giorni dell’anno, grazie, grazie, grazie».
L’individuazione in Italia e il sequenziamento del Covid-19 da parte delle ricercatrici è motivo di orgoglio per tutte le donne che lavorano nella sanità italiana, che però denunciano spesso lo scarso riconoscimento del proprio operato. In Italia i dati al 31 dicembre 2019 del Conto annuale dell’Ispettorato generale per gli ordinamenti del personale-Ragioneria generale dello Stato, evidenziano che le donne che lavorano nel Servizio Sanitario Nazionale italiano con contratto a tempo indeterminato sono complessivamente quasi il 68% del personale, ma la loro presenza è tuttavia molto variabile a seconda della categoria professionale: quasi il 78% del personale infermieristico è femminile, mentre tra i dirigenti medici con contratto a tempo indeterminato le donne sono solo il 48,1%. Tra le donne che sono dirigenti medici inoltre, solo il 9,1% riveste il ruolo di direttore di struttura, mentre i dirigenti medici uomini sono a capo di una struttura in circa il 21,5% dei casi. L’OMS ha dichiarato che attualmente le operatrici a livello mondiale rappresentano il 70% degli operatori sanitari, ma hanno basse retribuzioni e sono tenute ai margini dei ruoli di vertice. Per quanto riguarda la ricerca, nonostante le donne siano altamente produttive e raccolgano risultati di eccellenza, ottengono generalmente meno visibilità rispetto agli uomini, e lavorano spesso in condizioni di precariato.
Purtroppo la violenza sul personale sanitario costituisce un’ulteriore nota assai dolente: per contrastare questo fenomeno, il 14 agosto 2020 il Parlamento italiano ha approvato la Legge n.113 che dispone misure di sicurezza per gli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni, e le donne sono purtroppo più frequentemente vittime di aggressioni rispetto agli uomini, in particolare nelle postazioni di guardie mediche e di pronto soccorso.
© Maria Grazia Dosio CC BY-NC-ND 3.0 IT