Gaia interpretata dal Cellini

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LA DONNA NELLA STORIA FILATELICA ITALIANA
Aggiornamento N. 15.

La serie di cinque francobolli emessi il 18 maggio 2013 intitolati al Made in Italy ed in particolare all’arte orafa, oltre al francobollo rappresentante la Venere Marina di cui ho già avuto occasione di scrivere, ha dedicato un’altra delle vignette ad un’opera realizzata da Benvenuto Cellini per Francesco I re di Francia: si tratta della Saliera in ebano, oro e smalto, realizzata dall’artista nel 1543, recante la figurazione femminile della Terra rappresentata insieme al dio Nettuno.

saliera_gaia

La Saliera è ornata da queste due grandi figure antropomorfe in oro, una femminile ed una maschile: la figura femminile rappresenta dunque Gaia, personificazione della Grande Madre Terra, raffigurata insieme al dio Nettuno, personificazione del Mare. Le due divinità siedono una di fronte all’altra con i loro arti che si incrociano, o meglio come disse lo stesso Cellini:
«s’intramettevano le gambe, sì come entra certi rami del mare infra la terra, e la terra infra del detto mare».

Cellini_Saliera

Gaia siede su un elefante, emblema dei monarchi, reggendo fiori e frutti.

Chiamata Gaia dai greci e Tellus dai romani, nella mitologia classica questa figura femminile rappresentava la divinità primordiale della Terra. Considerata madre di Zeus, ebbe grande importanza come dispensatrice dei frutti, delle piante e degli animali necessari alla vita del pianeta e del genere umano. La sacralità della Terra, riconosciuta in tutta l’antichità, rese Gaia assimilabile ad altre divinità che avevano caratteristiche simili alla Grande Madre, principio vitale e forza feconda di tutti gli esseri viventi. Per il suo aspetto legato alla fecondità, Tellus fu indicata anche come protettrice dei matrimoni e della famiglia, e a Roma le venne dedicato un tempio in comune con Cerere, dove si celebravano feste solenni per propiziare i raccolti.

Cellini_Saliera_particolare

L’opera di Cellini suscitò lo stupore di Francesco I che «non si poteva saziare di guardarla».

In quest’opera, la femminilità di Gaia è dirompente ma allo stesso tempo pacata, esprimendosi nella perfezione delle proporzioni e nella sobrietà delle forme, nel suo opporsi alla figura maschile del dio Nettuno senza dominarla, così come la terra non è in grado di dominare il mare, e il mare non è in grado di dominare la terra.

L’opera di grande pregio è conservata presso il Kunsthistoriches Museum di Vienna.

© Maria Grazia Dosio CC BY-NC-ND 3.0 IT

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